venerdì 28 marzo 2014

'ROBERTO FERRI E L'ETERNITÀ DELLA PITTURA' in mostra presso lo Studio Marcello Tommasi

E' stata presentata alla presenza del critico d'arte Vittorio Sgarbi e dell'artista la mostra Roberto Ferri e l'eternità della pittura, che inaugura la stagione delle mostre di ETRA evénts Firenze, visibile da domani nelle sale rinascimentali restaurate dello studio di Marcello Tommasi. Rimarranno fino al 26 aprile saranno esposti circa quindici dipinti su tela di Roberto Ferri, artista figurativo contemporaneo che Vittorio Sgarbi definisce "La congiunzione tra il virtuosismo della pittura dell'Ottocento francese e lo stile provocatorio e affascinante delle fotografie di Robert Mapplethorpe. Un fenomeno, ammirevole come e più di un pittore antico. Ed eccoci qui, davanti a quadri antichi sorprendentemente moderni, apparentemente accademici ma trasgressivi. Così egli determina un effetto borgesiano: chiede e ottiene stupore, e dipinge, oggi, quadri antichi, così noi davanti ai suoi quadri non sapremo dire in che epoca siamo." Con la mostra, dedicata ad un giovane artista di talento, Francesca Sacchi Tommasi, curatrice di ETRA evénts Firenze, progetto che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Firenze, conferma la volontà di offrire con la sua galleria uno spazio per la libera espressione artistica e il recupero della grande tradizione dell'arte figurativa, sia in pittura che in scultura, nella città di Firenze. L'esposizione è realizzata grazie alla preziosa collaborazione di Franco Senesi, gallerista con 20 anni di esperienza nel settore dell'arte contemporanea, titolare di cinque gallerie situate tra Capri e Positano, che con entusiasmo partecipa alla realizzazione della mostra di uno degli artisti più affermati tra quelli con cui lavora, la cui pittura dialogherà idealmente con la magica atmosfera dell'atelier di Marcello Tommasi. Dipinti in cui il realismo accentuato delle figure, la perfetta resa anatomica dei corpi e la ieraticità delle pose e delle espressioni testimoniano il recupero e l'attualizzazione di modelli classici, elemento centrale dello stile dell'artista. Opere armoniche nelle forme e nella composizione, caratterizzate da un senso di oniricità e da numerosi riferimenti all'antico, ma anche dalla convivenza tra bene e male, che vogliono generare stupore e meraviglia nello spettatore. Tra le opere presentate, che andranno ad affiancare la collezione permanente della galleria con 2200 litografie, 1200 disegni, 70 sculture in bronzo e 150 gessi di Marcello Tommasi insieme a sculture e gessi di Leone Tommasi, Tomba lacrimata e Nel sangue, nell'anima del 2013, Nella morte avvinti del 2010, in cui l'artista fonde il suo pensiero con quello della sua compagna, e San Sebastiano del 2014. La mostra e la Collezione Tommasi si può visitare dal martedì al sabato dalle 15 alle 20. ETRA evénts Firenze ROBERTO FERRI E L'ETERNITÀ DELLA PITTURA Firenze, via della Pergola, 57 OPENING venerdì 28 marzo su invito dal 29 marzo al 26 aprile mar – sab 15.00 / 20.00 T +39 3482812340 info@etraeventsfirenze.it www.etraeventsfirenze.it Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 26 marzo 2014

Una nuova mostra alla Galleria Pananti in via del Poggio Imperiale

a Casa d'Aste Galleria Pananti presenta la mostra di Federico Fiorentini. L’esposizione raccoglie una ventina di opere e inizierà venerdì 28 marzo 2014 alle ore 18 nella sede espositiva di Viale del Poggio Imperiale 32 a Firenze. La Casa d’Aste Pananti, continuando la sua attività tendente alla valorizzazione dell’arte italiana del primo e secondo Novecento e contemporanea, è lieta di presentare nella sede degli Archivi del Novecento (Viale del Poggio Imperiale 32) la mostra personale di Federico Fiorentini. Grandi tele, angoli dimenticati di metropoli, figure umane come ombre colorate, spesso ritratte di spalle nel loro allontanarsi, strade senza rumore, edifici disabitati: tutto trattato con una sorta di malinconico affetto, una specie di dolce pietà. Nei vicoli deserti e dimenticati, nelle facciate piene di insegne per lo più spente o pallidamente illuminate, nelle auto vuote la vita si è ritirata. Ovunque vediamo le tracce di un’esistenza che sembra passata, di un senso ormai perduto. Quella che si racconta è una storia terminata. Come in antichi affreschi, la disposizione dello spettatore è quella di chi sfoglia un vecchio album di fotografie i contorni, risultano ben delineati, reggono al tempo, le linee contengono i volumi, ma il colore è come evaporato, a tratti sbiadito o velato e in alcuni dipinti si allarga in macchie come di umidità, confondendo i contorni. La nostra civiltà si svuota di significato, impallidisce e si spegne; le tele ne anticipano la fine e delicatamente la commemorano. La mostra è visitabile tutti i giorni escluso i festivi, ingresso gratuito, dalle 15,00 alle ore 19,00. Nicoletta Curradi

martedì 25 marzo 2014

Terzo ciclo di conferenze sul gioiello contemporaneo al Museo Marino Marini di Firenze

III ciclo di conferenze sul gioiello contemporaneo a cura di Maria Cristina Bergesio con gli ospiti di fama internazionale Philip Sajet e Xavier Ines Monclùs 26 marzo – 21 maggio 2014 Presso Museo Marino Marini di Firenze alle ore 17.00 Ritorna dal 26 marzo I mercoledì del gioiello nell'arte, il ciclo di conferenze sul gioiello come forma di espressione artistica organizzato da LAO – Le Arti Orafe Jewellery School in partenariato con Museo Marino Marini e OMA - Osservatorio per i Mestieri d'Arte dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con la Fondazione FiorGen. Le conferenze sono a cura di Maria Cristina Bergesio e, ad arricchire il programma di quest'anno, LAO ha invitato Philip Sajet e Xavier Ines Monclùs, due tra i numerosissimi artisti che negli anni scorsi hanno partecipato a PREZIOSA, evento espositivo internazionale organizzato da LAO. Per quattro mercoledì alle 17.00 il Museo Marino Marini ospiterà gli incontri a ingresso gratuito su prenotazione, durante i quali Maria Cristina Bergesio offrirà una panoramica del ruolo del gioiello nell'arte, dall'antichità al Postmodernismo. I due artisti invitati interverranno a due di questi incontri, illustrando la loro personale visione dell'oreficeria contemporanea e presentando il loro lavoro, anche con l’esposizione di alcuni oggetti di loro creazione. Le Creazioni dell'olandese Philip Sajet attraggono e confortano lo spettatore, ma nello stesso tempo indagano un aspetto sostanziale della gioielleria: l’attribuzione del valore. Nelle sue opere Sajet combina pietre e metalli preziosi con materiali di uso comune come vetro e smalti. Dopo la laurea ha proseguito il suo apprendistato presso il maestro padovano Francesco Pavan. Nel 2007 ha vinto il prestigioso Marzee Prize per il suo lavoro innovativo. Ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo e nell'estate del 2013 è stato fra i protagonisti della settima edizione di PREZIOSA, al Museo Marino Marini. Sembrano dei giocattoli i gioielli di Xavier Ines Monclùs che, ispirandosi agli oggetti della vita quotidiana e dell'infanzia, ha creato un universo ludico popolato da invenzioni divertenti al limite della vestibilità, con evidenti ispirazioni dadaiste, surrealiste, costruttiviste e della Pop Art. Con argento, legno, bronzo, immagini laminate e molto colore Monclùs crea opere originali che stimolano gli osservatori a risvegliare la memoria e condividere la propria visione della vita. Nato a Barcellona nel 1966, ha preso parte ad esposizioni in gallerie e musei in Olanda, Spagna, Austria, Finlandia, Belgio, Svezia, Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Giappone, Stati Uniti, Italia. Nel 2005 ha partecipato alla prima edizione di PREZIOSA che si è tenuta a Villa Bottini di Lucca. Rispettivamente dal 24 al 28 marzo e dal 28 al 30 aprile gli artisti saranno anche i protagonisti di due workshop riservati agli studenti della scuola LAO - Le Arti Orafe. Calendario degli incontri 26 marzo 2014 Incontro con Philip Sajet “Desiderio e Avarizia” 9 aprile 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio Il gioiello nell'arte. Dall'antichità al Rinascimento 30 aprile 2014 Incontro con Xavier Ines Monclùs “Narrative Jewellery” 21 maggio 2014 Maria Cristina Bergesio, conferenza Elogio del dettaglio La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati: è necessario accreditarsi presso la Segreteria della scuola telefonando al numero 055 2280131 o scrivendo una mail a segreteria@artiorafe.it Del Bimbo Fabrizio

giovedì 20 marzo 2014

Storia e vicende della collezione grafica agli Uffizi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918)

Dal 20-03-2014 al 04-05-2014 una importante mostra presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi molto noto per le sue raccolte di autori antichi, non manca di riservare sorprese in epoche successive. A tale scopo la prossima esposizione organizzata dall’Istituto si focalizza su disegni e stampe di autori italiani e internazionali attivi nell’età della prima mondializzazione (1848-1918). E' stata inaugurata in concomitanza con la pubblicazione, promossa insieme alla Scuola Normale Superiore, dell’ultimo volume della collana “Inventario Generale delle Stampe”: Storia di una collezione. I disegni e le stampe degli Uffizi dal periodo napoleonico al primo conflitto mondiale, Firenze, Olschki, 2014. Seconda fatica di Miriam Fileti Mazza, dopo un primo tomo comparso nella stessa collana nel 2009, la pubblicazione conclude la ricostruzione sistematica delle vicende costitutive del GDSU dall’epoca del cardinal Leopoldo de’ Medici all’inizio del Novecento. La opere selezionate ribadisce la continuità con il passato nel sottolineare come a Firenze l’attenzione al disegno si coniughi a un desiderio di rappresentatività della collezione su scala internazionale, nonché alla ricezione degli aspetti artistici contemporanei da parte di un collezionismo nutrito sia di saperi tecnici che di riflessioni teoriche sulla natura e la funzione del disegno, padre delle tre arti. Per il suo antico e sedimentato assetto patrimoniale la raccolta fiorentina è caratterizzata da un intreccio inestricabile tra storia, tradizione e critica. Essa consente di riflettere sulle radici storiche da cui trae origine la ricostruzione critica di molte personalità artistiche secondo due direttrici, dall’antico al moderno e dal moderno all’antico. Basti pensare ai condizionamenti esercitati sulla storiografia ottocentesca dai processi di riconoscimento degli autori dovuti a Filippo Baldinucci e, viceversa, alle ricadute delle acquisizioni conoscitive raggiunte da Luigi Lanzi in poi sul riordinamento della collezione intrapreso a fine Ottocento da Pasquale Nerino Ferri. La mostra è stata curata da Marzia Faietti, Miriam Fileti Mazza, Giorgio Marini Biglietto Ingresso con il biglietto della Galleria degli Uffizi Orari della Galleria degli Uffizi Del Bimbo Fabrizio

sabato 8 marzo 2014

Al Museo Nazionale del Bargello di Firenze nuovi allestimenti

Un nuovo allestimento di due delle sale piu' celebri e piu' visitate del Museo Nazionale del Bargello a Firenze: si tratta della Sala di Michelangelo, al pianterreno, e della Sala dell'Armeria, al secondo piano.

 In questa occasione Beatrice Paolozzi Strozzi, direttrice del Bargello, ha presentato due nuove pubblicazioni destinate ai visitatori, che testimoniano una parte dell'attivita' del Museo negli ultimi anni: la prima Guida ufficiale e completa del Bargello e il Catalogo degli Acquisti e donazioni 2003-2013.
Dalla sua inaugurazione nel 1975, la Sala di Michelangelo ha subito  modifiche che avevano compromesso la coerenza e anche la fruibilità delle opere rispetto all'allestimento realizzato allora sotto la direzione di Luciano Berti, su un progetto originale di Carlo Cresti: sia per l'inserimento di nuove opere, anche di grandi dimensioni (come il basamento originale del Perseo celliniano, il Bacco bronzeo del Giambologna, o la Fiesole del Tribolo), sia per la ''sottrazione'' di altre, trasferite altrove in museo (come la grande tavola dell'Allori con allegorie medicee, esposta dal 1982 nella sala Carrand). Negli ultimi tre anni, in seguito alla mostra dedicata a Ammannati, è cominciata  una nuova sistemazione dell'intera sala, che restituisse coerenza al percorso dei visitatori e garantisse alle opere esposte un'adeguata spazialità. Anche grazie al contributo dell'Associazione ''Amici del Bargello'', trova oggi compimento il nuovo progetto complessivo, affidato allo Studio Guicciardini e Magni e a Maria Cristina Valenti, che ne ha diretto tutte le fasi di realizzazione, riuscendo ad evitare la chiusura al pubblico della sala durante i lavori.

Deel Bimbo Fabrizio

mercoledì 5 marzo 2014

Alla Pergola la Notte degli Scrittori


Lunedì 10 marzo 2014, ore 20.45



La notte degli scrittori

un progetto Teatro dell’Archivolto / Giulio Einaudi editore

a cura di Giorgio Gallione

con Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva, Francesco Piccolo, Wu Ming

letture Rosanna Naddeo, Giorgio Scaramuzzino

conduce Danilo Di Termini



Posto unico intero 12 € - ridotto 10 €



Un happening tra letteratura e teatro nato dall’incontro tra l’Archivolto e Giulio Einaudi editore. Cinque scrittori sul palco: Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva, Francesco Piccolo e Wu Ming 1 sono per una volta anche interpreti della propria opera, tra brani inediti scritti per l’occasione, anticipazioni di nuove opere, reading e conversazioni con il pubblico.



Anche a Firenze, dopo le tappe di Genova e Torino, una serata dedicata alla quarta edizione de La notte degli scrittori a pochi giorni dalla ricorrenza dell’ottantesimo compleanno della casa editrice Einaudi che con il Teatro dell’Archivolto ha ideato e realizzato il progetto, curato dal regista Giorgio Gallione, perfetta espressione del legame tra teatro e letteratura. Tra letture, conversazioni, fabulazioni e poesie, la pagina scritta si trasforma in voce, il libro diventa esperienza di racconto collettivo e si fa spettacolo.

Tema di quest’anno è “il non-compleanno”: agli autori coinvolti è stato chiesto di scegliere una data di “non-compleanno” e scrivere un breve testo per l’occasione e contemporaneamente di estrapolare dalle loro opere già pubblicate alcuni brani da proporre in forma di reading accanto agli attori Rosanna Naddeo e Giorgio Scaramuzzino. Protagonisti cinque autori diversi accomunati dalla voglia di mettersi in gioco davanti al proprio pubblico: Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, coautori di Suburra; l'inventore della saga dell'avvocato Malinconico e di Mancarsi Diego De Silva; l'autore di Momenti di trascurabile felicità e de Il desiderio di essere come tutti Francesco Piccolo e il collettivo Wu Ming rappresentato da Wu Ming 1.

Le pagine delle ultime opere degli autori conquistano il palcoscenico intercalandosi alle biografie e agli inediti creati per questo spettacolo e alle interviste che Danilo Di Termini, autore di Caterpillar di Radio 2, realizzerà in presa diretta con tutti i protagonisti della serata.



I brani di Suburra, felice esempio di scrittura a quattro mani di Bonini e De Cataldo, seguito ideale di Romanzo Criminale, ci conducono in una Roma da Basso Impero criminale, lunare e sguaiato scenario di una feroce mattanza dove due vecchi nemici, un bandito e un carabiniere ingaggiano la loro sfida finale mentre l'Italia affonda e politici, alti prelati e amministratori corrotti sgomitano per partecipare all'orgia perpetua. Carlo Bonini e Giancarlo Di Cataldo regaleranno al pubblico la presentazione del racconto inedito Brothers, che ha per protagonisti tre giovani broker italiani da anni nella finanza.



Nel suo ultimo romanzo, Mancarsi, Diego De Silva racconta la perfetta storia d'amore di due persone che si sfiorano senza incontrarsi mai. Allontanandosi dalle irresistibili vicende di Vincenzo Malinconico, il più famoso dei suoi protagonisti, si accosta ai suoi due nuovi personaggi e li osserva con pazienza, li pedina, chiedendoci di seguirlo - e di seguirli - senza fare domande. Settembre è il suo inedito composto per il ‘non compleanno’, dove propositi e promesse trovano un vero nuovo inizio.



Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo affronta la scommessa di raccontare tutto ciò che concorre a fare di noi quello che siamo nella storia d'amore che dura tutta la vita: quella con il proprio tempo e il proprio Paese, e il matrimonio (burrascoso) tra la vita privata e la vita pubblica. Vite che accostano momenti inscindibili che si fanno storia: i funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent'anni di Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver...



Point Lenana di Wu Ming 1 (scritto con Roberto Santachiara) è un racconto di tanti racconti. Parla di esploratori e squadristi, di poeti e diplomatici, di guide alpine e guerriglieri, dell'Africa e delle Alpi Giulie. Attraversa i territori e la storia di quattro imperi. Parla di uomini che vagarono sui monti. Uomini che in pianura e in città indossavano elmi e armature, e solo in montagna si sentivano finalmente leggeri, finalmente se stessi. La montagna era tempo liberato, rubato al dover vivere, conquistato con unghie, denti e piccozza.

Ma grande è l’attesa per la lettura in anteprima di alcune pagine dell’ultima opera del collettivo al completo L'Armata dei Sonnambuli, in uscita ad aprile 2014 .



Carlo Bonini (Roma 1967) ha lavorato per il Corriere della Sera e il Manifesto e attualmente è inviato de la Repubblica. I suoi libri più noti sono la biografia di Renato Vallanzasca Il fiore del male, da cui è stato tratto il film di Michele Placido, e ACAB. All cops are bastard, trasposto sul grande schermo da Stefano Sollima. Con Giancarlo De Cataldo ha scritto Suburra (2013).



Giancarlo De Cataldo (Taranto 1956) vive a Roma, dove è Giudice di Corte d’Assise. Autore di numerosi noir, è conosciuto soprattutto per Romanzo Criminale (2002), da cui è stato tratto un film e una serie televisiva di successo. Tra i suoi libri più recenti Io sono il Libanese (2012), Cocaina, scritto insieme a Massimo Carlotto e Gianrico Carofiglio, e Suburra, scritto con Carlo Bonini.



Diego De Silva (Napoli 1964), Premio Selezione Campiello per Certi bambini nel 2001, autore di apprezzati noir come La donna di scorta e Voglio guardare, ha conquistato il pubblico con le vicende dell’avvocato Vincenzo Malinconico, protagonista dei fortunati romanzi Non avevo capito niente (2007, Premio Napoli e finalista al premio Strega), Mia suocera beve (2010) e Sono contrario alle emozioni (2011), raccolti nella trilogia Arrangiati, Malinconico! (2013).  Il suo romanzo più recente è Mancarsi (2013).



Francesco Piccolo (Caserta 1964) è scrittore e sceneggiatore. Al cinema ha collaborato con Silvio Soldini (Agata e la tempesta, Caos Calmo, Giorni e nuvole), Nanni Moretti (Il Caimano e Habemus Papam) e Paolo Virzì nel suo ultimo film Il capitale umano. Tra i suoi libri più noti Storie di primogeniti e figli unici, La separazione del maschio, Momenti di trascurabile felicità. Per Einaudi è recentemente uscita una nuova edizione del suo Allegro occidentale. Il suo libro più recente è Il desiderio di essere come tutti (2013).



Wu Ming è un collettivo attualmente formato da quattro scrittori. Tra i libri più noti della loro vasta produzione Q, 54 e Manituana. Più recentemente sono usciti per Stile Libero Big Altai e Anatra all'arancia meccanica. Per scoprire il loro mondo www.wumingfoundation.com.





Fabrizio Del Bimbo
Posto unico intero 12 € - ridotto 10 €

Anticipazioni sulla prossima Estate Fiesolana



67esima EDIZIONE 16/6 – 2/8
 
 

 
La 67esima dell'Estate Fiesolana - il cui cartellone, presentato in anteprima alla stampa,  si sviluppa dal 16 giugno al 24 luglio, per  protrarsi fino al 2 agosto con un'ultima ospitalità - è un'edizione di gradite conferme e grandi novità. La rassegna che ha come suo fulcro il Teatro Romano di Fiesole continua a caratterizzarsi per il dialogo, aperto oramai da anni, tra classico e contemporaneo, con particolare predilezione per la contaminazione tra i generi all'insegna della qualità. Nella musica, il programma di questa edizione si arricchisce del ritorno della produzione operistica. Si parlerà di opera a tutto tondo, con una proposta che spazia dal repertorio classico, passando per una produzione contemporanea rivolta ai più giovani, fino ad una vera e propria opera rock.
 
La partecipazione della Scuola di Musica di Fiesole al cartellone dell’Estate Fiesolana 2014 ben rappresenta le sue multiformi attività: da un lato l’eccellenza dei risultati formativi raggiunti dall’Orchestra Giovanile Italiana, dall’altro la diffusione della musica presso i piccoli, con progetti mirati a coniugare il divertimento con la conoscenza del meraviglioso patrimonio artistico che la musica rappresenta. Ecco dunque da una parte la prima nazionale de La clemenza di Tito (11 e 12 luglio), ultima opera del catalogo mozartiano. Frutto della collaborazione con l’Universität Mozarteum Salzburg, questo progetto vede gli austriaci responsabili del cast vocale, delle scene e della regia (firmata da Eike Gramss), mentre la parte orchestrale è affidata all’Orchestra Giovanile Italiana, sotto la direzione di Josef Wallnig. Spassosa e nello stesso tempo formativa è poi la proposta di Opera Bestiale, scherzo musicale per cinque cantanti e pianoforte (17 giugno). Testo, musica e regia sono di Aldo Tarabella, che mette la sua fantasia e competenza al servizio della divulgazione musicale per i bambini. Famose arie, tratte dal repertorio lirico italiano e non solo, fanno da cornice ad una godibile storia i cui personaggi - gli animali/cantanti interpretati dagli allievi delle classi di canto della Scuola - riproducono i caratteri dei tipi consacrati dall’opera buffa. I costumi sono disegnati da Francesco Tullio Altan.
 
Per quel che concerne il jazz, il cartellone 2014 di Music Pool - Vivere Jazz propone una serie di appuntamenti di grande rilievo: l’apertura è affidata al nuovo progetto musicale di Pat Metheny, l’Unity Group con musicisti del calibro di Chris Potter o Antonio Sanchez (16 giugno).  A seguire il più straordinario gruppo africano, i maliani Amadou & Mariam (26 giugno), acclamati ambasciatori nel mondo della musica del loro Paese. E non da meno Paolo Fresu con il suo quintetto in una serata contrassegnata da numerosi ospiti (18 luglio).
 
Il ritorno del festival all’opera era occasione troppo ghiotta per non collegarla al percorso che da anni la NEM - Nuovi Eventi Musicali porta avanti con l’Estate Fiesolana. Produzioni, giovani, qualità nel segno della creazione del repertorio del futuro, che dovrà per forza comprendere la cosiddetta musica rock, o prog, o pop che sia. Ecco che la scelta è ricaduta su una delle opere rock che hanno fatto storia: Tommy - The Who (24 luglio). Cristina Donà ne sarà ospite speciale. Per seguire invece l’altro filone programmatico di questi anni (la grande classica con forti contenuti di innovazione e legami con la musica e la cultura dei nostri tempi) NEM propone il progetto Do ut Des (30 giugno), dove il Quartetto Klimt, una delle migliori formazioni da camera del nostro Paese, si cimenterà con Schumann. Ma non finisce qui: oltre al concerto vero e proprio, una messa in scena presso la biglietteria suggerirà al pubblico una riflessione su cosa vuol dire ai nostri tempi “dare” qualcosa alla cultura, “ricevere” qualcosa dalla cultura.
 
Un nuovo viaggio nel teatro d'autore è quello in cui ci accompagna il Teatro Solare, con le sue Alchimie. Confermata la presenza di Marta Cuscunà, con un nuovo capitolo della sua ricerca sulle “resistenze femminili” - La semplicità ingannata (16 luglio) - a fianco di due novità: Leopardi Shock della realtà torinese indipendente Teatro della Caduta (15 luglio), con la vulcanica interpretazione dell'attrice Lorena Senestro, e Una tazza di mare in tempesta (17 e 18 luglio), allestimento delicato e sorprendente del Moby Dick di Melville che vede Roberto Abbiati accogliere 20 spettatori all'interno della stiva di una nave in miniatura.
 
Il Premio Fiesole Maestri del cinema porterà al Teatro Romano un altro grande protagonista, che il pubblico potrà incontrare. E come di consueto alla serata di premiazione seguirà una preziosa retrospettiva di pellicole: il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani sta lavorando dentro e fuori i confini nazionali alla ricerca del nuovo nome.
 
Arricchiscono il cartellone della 67esima Estate Fiesolana due concerti di forte richiamo: gli Eels di Mr. E, direttamente dagli anni Novanta (17 luglio), e Pippo Pollina, tra vecchi e nuovi successi (2 agosto). Restando in tema musicale, le corde del X Festival Internazionale Chitarrae incrociano la propria strada con Fiesole, regalando il concerto Orient Express del Take Four Guitar Quartet (29 luglio), mentre il Coro Desiderio da Settignano ha scelto il Teatro Romano per festeggiare i suoi 25 anni di attività con una prestigiosa esecuzione che vede sul podio la carismatica fondatrice Johanna Knauf (28 giugno). Sul territorio ha lavorato con dedizione Claudio Ascoli con i suoi Chille de la balanza: sua la regia dello spettacolo di storytelling La terra, il colore - Storie fiesolane incentrato su due fiesolani molto particolari, che con le loro piccole storie hanno contribuito alla Storia (23 giugno). Lo spettacolo sarà preceduto da un happening in piazza Mino sabato 21 alle 10 di mattina.
 
E l'Estate Fiesolana dedica uno sguardo anche all'arte ed alla storia. Tra gli eventi di quest’anno figura infatti la mostra Fiesole e i Longobardi organizzata in occasione del centenario del Museo Civico Archeologico di Fiesole dai Musei di Fiesole in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Orecchini, collane, antiche spade, lance, frecce, scudi ed altre armi - provenienti da trenta tombe longobarde del settimo secolo dopo Cristo scoperte nell’ultima vasta campagna di scavi nell’Area Garibaldi - saranno esposte per le prima volta proprio in occasione dell’esposizione in programma da aprile a ottobre.
 
Ma non finisce qui: queste sono anticipazioni di un cartellone che prima del suo inizio ufficiale sarà ulteriormente arricchito con nuove proposte. L'Estate Fiesolana 2014 è sotto tutti gli aspetti un work in progress: i promoter che negli anni ci sono stati vicini nella costruzione del programma stanno lavorando perché altri eventi si aggiungano a quelli presentati finora... Ci risentiremo presto.
 
 
INFORMAZIONI E PREVENDITE
 
BIGLIETTI E ABBONAMENTI
già disponibili su www.estatefiesolana.it e nei circuiti Box Office Toscana e Ticketone
 
ESTATE FIESOLANA CARD  è il nuovo abbonamento a 3 o 4 spettacoli disponibile in tre versioni, acquistabile solo su www.estatefiesolana.it e in tutti i punti vendita Box Office Toscana:
 
VERDE (concentrata sulla prima parte di festival) 45 €
PAT METHENY UNITY GROUP                         16 giugno
AMADOU & MARIAM                                       26 giugno
LA CLEMENZA DI TITO                                    11 luglio
 
BLU (concentrata sulla seconda parte di festival)            35 €
TEATRO DELLA CADUTA                                            15 luglio                                              
PAOLO FRESU QUINTET                                             18 luglio
TOMMY - THE WHO                                                    24 luglio
 
ROSSA (distribuita su tutto il periodo)                            55 €
PAT METHENY UNITY GROUP                                    16 giugno
LA CLEMENZA DI TITO                                                12 luglio                      
MARTA CUSCUNÀ                                                      16 luglio
TOMMY - THE WHO                                                    24 luglio
 
Gli abbonamenti, che comprendono spettacoli di diverso genere, sono a posto fisso e numerato, non nominativi e quindi trasferibili, offerti ad un prezzo promozionale.
 
Chi acquisterà un biglietto o una ESTATE FIESOLANA CARD online tramite la piattaforma Boxol.it potrà richiederne la consegna, gratuita, anche sul proprio telefono cellulare (iOS o Android), tramite un Passbook sul proprio smartphone. Il nuovo servizio si affianca a quelli già attivi nei tradizionali punti vendita di tutto il circuito Box Office e alla vendita online che prevede l’emissione e l’invio del biglietto in formato pdf, nella propria casella e-mail,  con codice a barre a lettura ottica. Chi acquisterà tramite internet non dovrà quindi più recarsi al botteghino per il ritiro della busta con i biglietti.
 
I biglietti soggetti a riduzione saranno, per la prima volta, acquistabili anche online. Il controllo dei requisiti necessari alla riduzione sarà effettuato all’ingresso dello spettacolo.
 
Le RIDUZIONI sono previste per i minori di anni 18, i maggiori di anni 65, i residenti nei Comuni di Fiesole e Vaglia, i Soci Coop (per alcuni eventi selezionati).
 
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Biglietteria del Teatro Romano, via Portigiani 3, Fiesole, tel. 055 5961293 (fino al 31 marzo ore 10/17.30, dal primo aprile ore 10/18.30) - www.estatefiesolana.it / e-mail: info.estatefiesolana@gmail.com
 
Fabrizio Del Bimbo

sabato 1 marzo 2014

Alla Pergola di Firenze 'Non si sa come' di L. PIrandello




Da martedì 4 a domenica 9 marzo 2014
Compagnia Lombardi - Tiezzi

NON SI SA COME

di Luigi Pirandello
con:
Romeo Daddi / Sandro Lombardi, Bice Daddi / Pia Lanciotti, Giorgio Vanzi / Francesco Colella, Ginevra Vanzi / Elena Ghiaurov, Nicola Respi / Marco Brinzi
drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Giovanna Buzzi
luci Gianni Pollini
regia di Federico Tiezzi
Giovedì 6 marzo, ore 18.00
Sandro Lombardi e la compagnia incontrano il pubblico.
Alla Pergola il Pirandello della compagnia Lombardi-Tiezzi: Non si sa come da martedì 4 marzo.
Il testo è stato scritto in Toscana, a Castiglioncello, nell'estate del 1934, a pochi mesi dal Nobel per la letteratura, dopo la prima a Praga in tedesco, debutta tra i fischi il 13 dicembre del 1935 a Roma facendo esclamare a Pirandello: “Mi fischiano! Allora sono ancora giovane.” Non si sa come è il suo ultimo testo compiuto, morirà l’anno dopo.
Ideato in piena dittatura fascista, e in un periodo di aspri conflitti dell’autore col regime a causa delle difficoltà incontrate dal suo progetto di un Teatro di Stato, Non si sa come si apre in un “luogo incantevole” come recita la didascalia d’apertura del primo atto, nella casa di campagna in Umbria di Giorgio Vanzi, un giorno di settembre: una dimora dove i protagonisti, che appartengono a una borghesia agiata e ignara dei cambiamenti politici e storici in atto, conducono una vita disinvolta tra mobili da giardino e pettegolezzi:  pare infatti che Romeo Daddi sia improvvisamente impazzito, di gelosia pare...
La trama di questo testo deriva dalla fusione di tre novelle (Nel gorgo, La realtà del sogno e Cinci). Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell'amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto ‘non si sa come’, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, ‘non si sa come’, ci portano a fare quello che facciamo. Preso dall'irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo: il tormento del protagonista si allarga agli altri personaggi e tutti, in una folle corsa autodistruttiva, si confessano sogni e pulsioni del cuore, in un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto di una violentissima vivisezione, che ricorda da vicino quella, tutta contemporanea, di Thomas Bernhard. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci, immergendosi, armato di una scrittura - bisturi che analizza i misteri dell'anima e del pensiero, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell'ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo» (Giovanni Macchia).
Tornando a Pirandello dopo aver messo in scena nel 2007 I Giganti della montagna, Federico Tiezzi conferma il suo interesse per la fase estrema del drammaturgo siciliano: Non si sa come, che è del 1934, contende ai Giganti il titolo di ultimo dramma composto dallo scrittore. Lo spettacolo succede all’allestimento di Un amore di Swann, dal romanzo di Marcel Proust,  e costituisce un ideale “secondo tempo” di una riflessione scenica sull’ebbrezza e la tortura dell’amore: un amore inteso non solo come manifestazione emotiva, ma come lo spazio di una violenta verifica della “tenuta” della condizione umana nel momento della sua più alta e significativa tensione storica ed esistenziale.
“Sono affascinato dai testi “incompiuti”, come I Giganti della montagna. O questo Non si sa come, non perfetto nella struttura, imbastardito da una fine non sua e aggiunta all’ultimo momento, rimaneggiato e sbilanciato – spiega Federico Tiezzi - In Non si sa come sono affascinato dal problema teatrale di un testo che non ha azione, e nel quale i personaggi affermano la propria esistenza esclusivamente attraverso il linguaggio. Sono ammaliato da un linguaggio dal quale va tolto un velo, che va aperto, come un’ostrica, che va rivelato attraverso il bisturi psicanalitico, che porta in luce le strutture che danno vita a quel linguaggio: infine la società borghese di quegli anni con i suoi non-valori o valori fratturati, sbriciolati, come la famiglia e in definitiva il rapporto uomo-donna. Mi interessava analizzare una società borghese che vive in un luogo avulso dalla  storia, come è questa villa di campagna vicina a Perugia, tra Todi e Gubbio insomma, buen retiro di una borghesia ontologicamente immobile (che abita tutto l’anno nella capitale tra i marmi di Wildt?) composta da persone che si sottraggono alla storia e che di lì a poco indosseranno come un vestito la maschera eroica del fascismo. Si assiste a un jeu de massacre geometrico che avviene esclusivamente attraverso il linguaggio: è la situazione psicologica del “volevo dire” e dei “hai capito male” e dei “no, hai detto”. È quella sociale del non dire fino in fondo, del nascondersi, del filosofare. È molto interessante quello speciale accanimento nell’uso della ragione che fa il protagonista. Trascinando in questo gorgo da seduta analitica di gruppo, come si vede nel secondo e terzo atto, tutti gli altri personaggi.”
Del Bimbo Fabrizio

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