venerdì 25 maggio 2012

Green Power la geotermia si rinnova a Radicondoli (SI)

L'impianto nel comune di Radicondoli, che ha una potenza installata netta di 17 MW, sarà in grado di produrre a regime 150 milioni di chilowattora. Il rifacimento della centrale Rancia 2 rientra in un pacchetto di investimenti di 500 milioni di euro per lo sviluppo della geotermia in Toscana 
 E’ entrata in servizio, completamente rinnovata, la centrale geotermica Rancia 2, in Toscana, nel Comune di Radicondoli , in provincia di Siena.
Questo impianto sarà in grado di produrre a regime circa 150 milioni di chilowattora, evitando così l’ emissione in atmosfera di 100 mila tonnellate di CO2, oltre a un risparmio di combustibili fossili per 33 mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno.
Il progetto, che è all’avanguardia nel campo delle centrali geotermiche, ha utilizzato i migliori standard di qualità e sicurezza sviluppati nel corso di un’esperienza lunga un secolo, che rende Enel Green Power leader mondiale in questo settore.
L’intervento sulla centrale di Rancia 2 prevede anche l’ entrata in funzione dell’impianto AMIS, processo brevettato dal gruppo Enel, per migliorare le prestazioni ambientali della centrale. Il progetto di rifacimento della centrale è stato sviluppato dalle strutture interne di ingegneria di EGP e la realizzazione è stata effettuata utilizzando in gran parte imprese e manodopera locali.
"Questo intervento dimostra come, mentre siamo impegnati a far crescere in tutto il mondo la nostra capacità di generazione mettendo in servizio nuovi impianti, siamo altresì impegnati nella continua ricerca del miglioramento del parco di generazione esistente" - ha affermato Francesco Starace, AD di Enel Green Power.
Il rifacimento della centrale Rancia 2 rientra nell’ambito del piano industriale EGP 2012 – 2016, che prevede un pacchetto di investimenti di circa 500 milioni di euro per lo sviluppo degli impianti geotermici in Toscana
Sono attualmente in fase di realizzazione gli interventi sulle centrali Rancia 1 e Le Prata, rispettivamente nei comuni di Radicondoli (SI) e Castelnuovo V.C. (PI), mentre partiranno a breve quelli per il rinnovo totale delle tre centrali geotermiche nel comune di Piancastagnaio (SI).
 Del Bimbo Fabrizio

mercoledì 23 maggio 2012

ZHUANG HONG YI espone presso la galleria ARIA di Firenze

Dal 1° Giugno al  9 Settembre 2012
Con inaugurazione il  31 Maggio, alle  ore 18:30
Viene presentato presso la galleria Aria art gallery in  Firenze e con la collaborazione con White Room Positano  i nuovi lavori di Zhuang Hong Yi, autore dalla rilevanza artistica internazionale, le cui opere mosse in una fusione tra ying e yang materico, tramandano l’antica tradizione cinese attraverso lo spirito di modernità estetica occidentale.
Zhuang Hong Yi è un artista contemporaneo che rappresenta bellezza e raffinatezza con un alto livello di perfezione. Nel suo stile si possono riconoscere le caratteristiche del background culturale cinese elegantemente combinate con una forte allure occidentale, quale risultato della sua educazione ed istruzione in Cina presso lo Sichuan Fine Art Institute unita alla sua esperienza internazionale a partire dal 1992, quando si trasferì nei Paesi Bassi presso la Minerva Academy of Visual Arts, dove si stabilì con sua moglie Luluo, anch’essa artista.
Ciò che cercava in Europa dunque non era una nuova ideologia bensì la libertà mentale di produrre opere secondo la sua pura carica espressiva, per costruire una carriera artistica basata sulle tradizioni del suo paese nativo, ora plasmate sui significati della colorazione e i materiali, analizzando lo spazio che divide la forma dal contenuto; come artista visivo egli ritiene che il potere estetico sia il più potente, basandosi sulla convinzione che l’espressività delle immagini inizia con il loro appeal.
Dopo molti anni di residenza in Europa, Zhuang non ha indebolito i suoi legami con la Cina, infatti ha ancora il suo studio a Pechino, dove si reca un paio di volte l'anno a lavorare, immerso nella sua cultura d’origine; l’arte popolare cinese, i suoi materiali e come vengono utilizzati, gli forniscono un’inesauribile fonte di ispirazione dove raccogliere nuovi spunti.
I dipinti di Zhuang sono molto spesso caratterizzati da un mix audace e sorprendente di colori brillanti, e vengono composti attraverso delle misteriose stratificazioni di immagini. Tutto il suo lavoro è invitante e seducente, i suoi dipinti volgono quasi in sculture data la loro tridimensionalità e riflettono il suo desiderio di evocare nell’osservatore un magnetismo tra la tattilità e la delicatezza delle forme floreali, realizzate una ad una in carta di riso, attraverso vibranti colori che si amalgamano dinamicamente tra texture e luminosità. Rinnovamento e tradizione posso così andare mano per mano, in un dialogo tra canoni tradizionalisti e il concettualismo contemporaneo.
Del Bimbo Fabrizio

martedì 15 maggio 2012

Alla Simultanea di Firenze LA FORMA DELLA LEGGEREZZA

La forma della leggerezza
dal 17 - 31 Maggio 2012   
Salvatore Marchesani / Veronique Massenet / Harumi Matsumoto / Gemma Rossi / Elena Vollmann
Con Inagurazione / Opening   Giovedì 17 maggio ore 18.
La leggerezza è un filo sottile che, al pari della gravità e della pesantezza, percorre le arti visive del secolo passato e di quello in corso ponendosi, di volta in volta, come valore, attitudine o sensazione. Per i dadaisti la leggerezza è libertà dalle regole politiche, morali e artistiche della società, ma è soprattutto un concetto che rinnova e amplia i confini dell’arte fino a comprendere “tutti gli oggetti, i sentimenti (..) le apparizioni (..) il salto elegante e senza pregiudizio da un’armonia ad un’altra” (T. Tzara, 1918).
I futuristi, che pure esaltano la forza primigenia della materia, “l’entusiastico fervore degli elementi primordiali”, si nutrono di immagini in cui la leggerezza è emancipazione dal “culto del passato”, dal “formalismo accademico”, è audacia dei “voli che solcano i cieli”, è dinamismo, velocità, “radiosa visione di luce”, è forma sottratta alla realtà e sospesa in uno spazio fantastico nelle “visioni cosmiche” di Enrico Prampolini e dell’areopittura.
I surrealisti sottraggono il pensiero alla pesantezza della ragione e si affidano alla leggerezza del sogno, non per sfuggire alla realtà ma per ricondurli entrambi all’equilibrio su cui si fonda l’integrità dell’individuo, e così facendo puntare alla “creazione di un mondo in cui l’uomo trovi il meraviglioso: un regno dove egli si sciolga da ogni gravezza e inibizione, da ogni complesso, attingendo una libertà impareggiabile e incondizionata” (M. De Micheli, 1966).
 
" La  forma della leggerezza"  è  una mostra che si propone di indagare il concetto di leggerezza attraverso i lavori di cinque artisti - Salvatore Marchesani, Veronique Massenet, Harumi Matsumoto, Gemma Rossi, Elena Vollmann -  che si servono di linguaggi differenti (pittura, scultura, installazione) e di un approccio polimaterico (gesso, stucco, carta, legno, tessuto, fili elettrici, pietre, sabbia, etc) per raggiungere effetti di levità fisica e interiore. Leggerezza intesa, quindi, sia come condizione della materia che come modo poetico di approcciarsi all’arte e alla vita. Nei dipinti di Salvatore Marchesani - tratti dalla serie La camera luminosa e Il Viaggio - la leggerezza è espressa attraverso la luminosità dei fondi bianchi e le strutture esili e precarie di lunghe scale che si aprono al centro della tela come a voler indicare un percorso in salita verso la trascendenza e la spiritualità. La camera luminosa è l’interiorità dell’uomo purificata dalle sue negligenze, dai suoi pesi, dalle sue ombre, dalle sue opacità e restituita alla splendore della luce intesa come pienezza spirituale. Ad accentuare il valore simbolico di questi lavori, la scelta di realizzare le piccole scale applicate sulla tela recuperando il legno di vecchi lavatoi e con essi il significato dell’acqua quale fonte di vita, emblema di limpidezza e fattore di purificazione.
Nelle sculture di Veronique Massenet il legno perde la sua naturale pesantezza per trasformarsi in materia duttile e leggera, che facilmente si adatta alle esigenze creative dell’artista e alla sua volontà di esplorarne le infinite potenzialità espressive. Sfidando le asperità del legno, le sue imprevedibili nodosità, Veronique asseconda e traduce in forma visibile il dinamismo insito in questa materia interpretando il movimento fluttuante di un’onda, la leggerezza della danza, lo slancio di un volo. Pesantezza che si muta in leggerezza mediante una metamorfosi non dissimile da quella che sempre scandisce la vita silenziosa dell’albero. In mostra anche le creazioni digitali ottenute modulando e componendo in maniera suggestiva le forme delle sue sculture, come a volerne svelare nuovi significati.  
Le sculture di carta di Harumi Matsumoto nascono come risultato di un vero e proprio amore che quest’artista giapponese nutre per i materiali poveri e di scarto, come le pietre, la sabbia e le bottiglie di plastica che usa per realizzare “l’anima” delle sue figure prima di rivestirle con migliaia di frammenti di carta che ne compongono la “pelle”. Donne per lo più, ma anche individui privi di una precisa identità se non quella che emerge dall’espressività degli occhi e dalla delicatezza dei gesti. Figure leggere quanto la carta di cui sono fatte, ma che nascondo un’interiorità “pesante” da cui dipende la loro solidità e il loro equilibrio.
Piccoli mondi sospesi nella fantasia quelli proposti da Gemma Rossi, che si serve di tessuti, carta, sassolini e conchiglie per creare deliziose miniature in cui l’osservatore può perdersi alla scoperta dei più piccoli dettagli. Casette, animali, omini che fluttuano nello spazio leggeri come in un sogno, per raccontarci storie fantastiche e cariche di suggestioni sospese sul limite sottile tra fiaba e leggenda.
Le creazioni polimateriche di Elena Volmann si basano sul recupero di materiali semplici come il tessuto, i fili elettrici e la plastica che, sottoposti ad un intervento pittorico e opportunamente assemblati sul supporto, si trasformano in composizioni che alternano i valori di superficie all’aggetto degli spessori, e che puntano sulla luminosità della materia cromatica - accentuata dalla presenza di lampadine che mutano il quadro in installazione - come indice di soavità e leggerezza. Presente in mostra una complessa e articolata installazione che unisce al riuso di materiali di scarto nobilitati attraverso l’operazione artistica, il suo talento di stilista di moda che la vede proporre in quest’occasione una delle sue ultime creazioni “in bianco”.  
Per info :  
Simultanea - Spazi d’Arte,  via San Zanobi 45 rosso, Firenze
lun- ven ore 16.00 - 18.00 sabato su appuntamento
Del Bimbo Fabrizio 

mercoledì 9 maggio 2012

Prosegue il torneo 'Citta' di Firenze' al Time out



 Con la discesa in campo dei grossi calibri entra nel vivo il 5° torneo internazionale femminile, 3° trofeo Autosas, memorial Fabio Bruschi organizzato e ospitato sui campi del Tennis Club Time Out di Via Paisiello in collaborazione con Oleificio Salvadori, A&A di Alessandro Amadori, Suami di Paolo Tatini, Arpasoft di Paolo Simonatti e A.S.C. dei F.lli Scarpini.

Giornata movimentata quella odierna che ha visto la facile vittoria della favorita regina del torneo, la polacca Magda Linetti che sul punteggio di 4-0 in suo favore ha visto la sfortunata avversaria, Benedetta Davato, avvicinarsi alla rete e darle la mano in segno di resa. Una brutta contrattura, infatti, l’ha costretta ad abbandonare non solo il match di singolare, ma anche il torneo di doppio. Giornata movimentata si diceva: basta pensare al match che contrapponeva la bulgara Martina Gledacheva, da molti anni si allena in Italia, alla tedesca Justine Ozga, portacolori del Circolo Tennis Firenze. E’ risultato un match molto nervoso, dove il carattere scorbutico e inusuale della tennista bulgara ha fatto la differenza, purtroppo per lei in suo sfavore. La giovane rappresentate bulgara, infatti, ha avuto un atteggiamento non lusinghiero che ha costretto il giudice di sedia a formulare tutti i “passi” della scaletta arbitrale che, alla fine, hanno nociuto solo alla Gledacheva. La Ozga, mantenendo saldi i nervi, ha portato a casa un incontro che la vedeva sotto per 0-4 nella partita finale. Doveroso un mea culpa della Gledacheva. Se la numero uno del seeding ha vinto in modo agevole, non così la numero due, la diciassettenne belga Alison Van Uytvanck che è stata impegnata a lungo dalla giovane rappresentante del tennis fiorentino Giulia Mastellone. Anche la tedesca Anne Schaefer, numero 4 delle teste di serie, ha necessitato della partita finale per avere la meglio sulla bolognese Alice Balducci. Chia ha molto impressionato gli addetti ai lavori sono state la colombiana Yuliana Lizarazo che, dopo aver superato le qualificazioni, nel primo turno del torneo che conta ha estromesso facilmente Federica Quercia e la croata Iva Mekovic, tennista nata nel 1995, che ha avuto la meglio dell’azzurrina Caterina Pillot che la sopravanzava in classifica di oltre 200 posti. In altri match vittorie dell’italo rumena Andreea Roxane Vaideanu e dell’italiana Agnese Zucchini rispettivamente numero sette e sei del seeding e sconfitta della fiorentina Martina Caciotti, portacolori del Ct Firenze, superata dalla romana Erika Zanchetta.
Domani mercoledì 9 maggio il programma del “Città di Firenze” prenderà il via alle ore 10.00; ingresso, come sempre, libero.
RISULTATI: Yuliana Lizarazo (8,Col) b. Federica Quercia (Ita) 64 61, Agnese Zucchini (6,Ita) b. Adriana Lavoretti (Ita) 64 61, Erika Zanchetta (Ita) b. Martina Caciotti (Ita) 62 76, Andreea Roxane Vaideanu (Ita) b. Sara Sussarello (Ita) 61 61, Justine Ozga (Ger) b. Martina Gledacheva (Bul) 26 64 76, Anne Schaefer (4,Ger) b. Alice Balducci (Ita) 16 63 63, Iva Mekovec (Cro) b. Carolina Pillot (Ita) 75 62. Alison Van Uytvanck (2,Bel) b. Giulia Mastellone (Ita) 75 62;
Del Bimbo Fabrizio

martedì 8 maggio 2012

'Citta' di Prato' 30° edizione


VIA AI TABELLONI PRINCIPALI
Favoriti Torpegaard nel maschile e Bencic nel femminile
Linda Ferrando al Tc Prato per seguire la nipote

 
Il 30° Torneo Internazionale Under 18 Città di Prato è in corso al Tc Prato con il via i tabelloni principali ( 48 i posti nel maschile e 32 nel femminile) che termineranno con le finali domenica 13 maggio. Entrambi i vincitori del Torneo di Salsomaggiore, che precede la kermesse pratese, saranno in gara anche a Prato. Il toscano Christian Perinti e la svizzera Belinda Bencic, che tra l’altro ha come coach la mamma di Martina Hingis ex numero uno al mondo, saranno senz’altro molto attesi in Toscana per ripetere l’exploit raggiunto. Tra le favorite anche la belga Elise Martens (numero 41 Itf) oltre alla giapponese Ayaka Okuno e la svedese Roberta Peterson. Nel maschile il primo favorito è il danese Mikael Torpegaard (n.41 dell’Itf) con numero 2 l’argentino Pedro Cachin (57 Itf) a cui è stata concessa una wild card e subito dietro l’italiano Pietro Licciardi (n° 63 del ranking Itf) e il croato Franko Miocic. Durante le qualificazioni era presente per seguire la nipote anche Linda Ferrando, ex numero 33 al mondo e capace di vincere con Monica Seles al 3° turno degli Us Open nel 1990. << Il tennis è molto cambiato c’è più forza ed è più atletico forse un po’ troppo monotono – spiega Ferrando – ai miei tempi c’erano giocatori con la capacità di variare il gioco. Sono contenta del grande livello raggiunto dal tennis femminile e questo torneo è senz’altro un grande appuntamento per chi vuole diventare campione>>. Tra gli italiani oltre a Perinti ci sarà il toscano Federico Maccari oltre a Antonio Mastrelia, Filippo Baldi e Antonio Massara. Al femminile Giulia Pairone giocherà subito con la numero due la belga Mertens. Come ogni anno verranno assegnati diversi riconoscimenti. Il Trofeo Banca Popolare di Vicenza alla nazione che vedrà i suoi atleti classificarsi nelle migliori posizioni. A questo premio si affiancheranno il Trofeo Effepi Auto e il Trofeo Aldo Brandi per i vincitori del singolare maschile e femminile. Verrà consegnato al giocatore e alla giocatrice il Trofeo dell’indimenticabile Loris Ciardi a chi per due anni consecutivi riuscirà a vincere il torneo.
Il direttore del torneo è Antonio Maccioni mentre il Referee è Sigismondo Favia insieme ai giudici arbitri Bartoletti, Gori e l’arbitro di sedia Parlini
Come sempre per tutta la durata della competizione l’ingresso al Tc Prato (via Firenze) sarà libero e i risultati del torneo potranno essere seguiti tramite il sito internet www.tennisclubprato.com con aggiornamenti e notizie della manifestazione.

Teste di serie
Tabellone femminile
  1. Bencic, 2)Mertens,3)Peterson,4)Okuno,5)Sanders,6)Vaidya,7)Jorovic,8)Parazinskaite
Tabellone maschile
1)Torpegaard, 2)Cachin,3)Licciardi,4)Miocic,5)Ymer,6)Daigle,7)Tverijonas,8)Maccari
Del Bimbo Fabrizio

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